La massima potenza complessiva degli impianti è stata recentemente incrementata a 1 MW, in conformità con quanto stabilito dal Decreto Legislativo 199/2021; limite di taglia per l’accesso agli incentivi attualmente in vigore.
La massima potenza complessiva degli impianti è stata recentemente incrementata a 1 MW, in conformità con quanto stabilito dal Decreto Legislativo 199/2021; limite di taglia per l’accesso agli incentivi attualmente in vigore.
ECOMENERGIA srl
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L’energia auto consumata all’interno delle Comunità verrà incentivata secondo quanto previsto dal futuro decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).
Con l’autoproduzione, l’energia viene condivisa tra gli stessi abitanti della Comunità Energetica Rinnovabile.
Con un impianto di produzione, si riducono le emissioni di CO2 sfruttando l’energia prodotta da fonti rinnovabili.
Mentre l’autoconsumo consiste nella possibilità di consumare in loco – nella propria abitazione, in un ufficio, in uno stabilimento produttivo, ecc. – l’energia elettrica prodotta da un impianto di generazione per far fronte ai propri fabbisogni energetici, l’Autoconsumo Diffuso è fondamentalmente la possibilità per i consumatori finali di associarsi per condividere l’energia elettrica prodotta all’interno della medesima configurazione.
L’autoconsumo diffuso permette a consumatori, produttori e prosumer di associarsi per produrre e condividere energia sostenibile localmente.
Attualmente, in attesa dell’entrata in vigore della disciplina a regime, la delibera ARERA 318/2020/R/eel regola due configurazioni:
I gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente si verificano quando un unico edificio ospita diverse utenze, come un condominio o un centro commerciale, che condividono e utilizzano energia prodotta localmente. Una Comunità Energetica Rinnovabile è costituita da un gruppo di privati, enti, PMI o individui, afferenti alla medesima cabina secondaria, che si uniscono legalmente per produrre e condividere energia.
Queste configurazioni hanno già rivoluzionato il panorama dell’energia, contribuendo a ridurre la dipendenza dalle fonti tradizionali e promuovendo un futuro energetico più pulito e sostenibile.
Nell’autoconsumo diffuso i partecipanti sono clienti finali, come individui, famiglie, imprese ed enti pubblici. Questi partecipanti si uniscono in un gruppo di autoconsumo e, all’interno di questo gruppo, condividono l’energia prodotta da uno o più impianti di produzione. Questi impianti possono appartenere sia ai consumatori stessi che ai produttori terzi, che seguono le istruzioni del gruppo di autoconsumo.
L’ultimo aggiornamento in materia è stato portato dalla delibera ARERA 727/2022/R/eel, che ha introdotto il Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD). Rispetto alla delibera ARERA 318/2020/R/eel, il TIAD comprende anche configurazioni di autoconsumo diffuso con energia proveniente da fonti non rinnovabili, oltre ad estendere l’area in cui è possibile veder valorizzata l’energia autoconsumata dalla configurazione.
L’autoconsumo diffuso si configura in tre classi:
Il TIAD, che regola l’autoconsumo diffuso e le forme di aggregazione e condivisione dell’energia prodotta, promuovendo un utilizzo più efficiente delle risorse energetiche, ha definito sette diverse configurazioni di Autoconsumo Diffuso divise nelle tre classi viste precedentemente:
I membri, anche detti azionisti, di una Comunità Energetica Rinnovabile possono essere di tre tipi:
i consumatori passivi (consumer) ovvero i titolari di un punto di solo prelievo;
i produttori (producer) ovvero i titolari di un impianto di produzione,;
i prosumer, ovvero i consumatori che si sono dotati di un impianto di produzione finalizzato all’autoconsumo.
Prosumer e producer possono condividere con l’intera comunità l’energia elettrica prodotta. Se i membri della comunità energetica che si “scambiano” questa energia sono ubicati all’interno della medesima area convenzionale sottesa a una cabina primaria, questa verrà valorizzata tenendo conto dei minori costi di esercizio della rete elettrica e, inoltre, incentivata in quanto proveniente da fonti rinnovabili.
Il calcolo dell’energia elettrica condivisa e auto consumata dalla CER verrà effettuato direttamente dal GSE sulla base delle misure inviate dal distributore.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili, definite anche con l’acronimo CER, sono le più famose tra le 7 configurazioni di autoconsumo diffuso introdotte dalla delibera 727/2022/R/eel con il Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD). Sono entità giuridiche costituite da membri come cittadini privati, aziende, enti pubblici locali o piccole e medie imprese che si uniscono volontariamente all’interno di un’area geografica specifica per condividere l’energia prodotta localmente da uno o più impianti di energia rinnovabile.
L’obiettivo principale della partecipazione è l’autoconsumo diffuso, ovvero la condivisione attraverso la rete di distribuzione dell’energia che viene prodotta all’interno della comunità, con benefici economici, sociali e soprattutto ambientali per l’area in cui operano.
Le CER sono definite dal decreto legislativo 199/21 e regolate dall’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente (ARERA) attraverso le delibere 318/2020/R/eel e 727/2022/R/eel. L’energia auto consumata in queste configurazioni è remunerata tenendo conto dei costi di esercizio delle reti elettriche che vengono mediamente evitati per effetto dell’avvicinamento elettrico di produzione e consumo nella medesima ora, oltre che incentivata vista la provenienza da fonti rinnovabili.
Ulteriori informazioni sull’energia condivisa, auto consumata e incentivata possono essere reperite sul sito di ARERA, nella sezione dedicata al TIAD.