Comunità Energetica Rinnovabile: di cosa parliamo?

Grazie ad una specifica direttiva di origine Europea, recepita anche dal governo italiano, la Comunità Energetica consente a un insieme di utenti, tramite la volontaria adesione ad un soggetto di diritto autonomo, di produrre, consumare e gestire l’energia elettrica rinnovabile sfruttando il principio della condivisione / sharing energetico.
L’obiettivo alla base della promozione delle Comunità Energetica a livello governativo è stimolare la produzione ed il consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili, coinvolgendo i cittadini in un utilizzo, nuovo e razionale, dell’energia auto-prodotta in modo condiviso.

La comunità energetica è un modello di successo perché si basa sui concetti di autoconsumo, decentramento, localizzazione e condivisione.
Risponde all’esigenza di abbattere sia le emissioni di CO2, sia i costi di approvvigionamento energetico e, di conseguenza, il costo della bollette.
Inoltre, consente di consolidare i legami tra le persone all’interno di una specifica zona rendendo disponibile energia rinnovabile anche agli utenti che non possono dotarsi di un impianto fotovoltaico, mettendo a fattore comune i vantaggi economici derivanti dall’attivazione di una Comunità Energetica.

Giovanni e Francesco sono due vicini di casa.
Giovanni possiede una villetta e dispone di un impianto fotovoltaico. In alcuni momenti della giornata, si troverà a produrre più energia di quella che riesce a consumare.
Il suo vicino Francesco, anche lui proprietario di una villetta, non dispone di un impianto fotovoltaico.
Giovanni e Francesco decidono di costituire una Comunità Energetica.

Giovanni, oltre a produrre e consumare a costi vantaggiosi l’energia di cui necessita grazie al proprio impianto fotovoltaico, riceverà un incentivo anche per la corrente in eccesso da lui generate e che consumerà Francesco attingendola dal sistema di distribuzione elettrica di questa mini Comunità Energetica.

Francesco, grazie alla partecipazione alla Comunità, riceverà un beneficio economico per tutta l’energia che consuma proveniente dall’impianto di Giovanni. L’energia in questione, infatti, non essendo immessa nella rete nazionale di distribuzione, avrà un costo di trasporto minore.

In questo semplice esempio, Giovanni assume il ruolo di Prosumer (produttore e consumatore di energia) mentre Francesco è un Consumer (semplice consumatore di energia). Pur avendo ruoli diversi, entrambi godono di benefici economici per il fatto di far parte di una Comunità Energetica.

PROSUMER
Nell’ambito di una Comunità Energetica, il prosumer è l’utente “chiave”. Infatti, non si limita al ruolo passivo di consumatore (consumer), ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (producer). In pratica, il prosumer è colui che possiede un proprio impianto di produzione di energia, della quale ne consuma una parte. La rimanente quota di energia può essere immessa in rete e messa a disposizione degli altri membri della comunità. Non solo, può essere accumulata in un apposito sistema e dunque restituita alle unità di consumo nel momento più opportuno. Pertanto, il prosumer è un protagonista attivo nella gestione dei flussi energetici, e può godere di una relativa autonomia e, nel complesso, di maggiori benefici economici.